Quando bisogna fare la continuation bet in heads up?

Cos’è la continuation bet al flop?

Puntare al flop dopo aver fatto raise pre-flop da small blind è un’azione che viene definita cbet, termine abbreviativo che sta per continuation bet. Lo scopo di questa puntata consiste nel cercare di prendersi subito il piatto. Ad esempio, stiamo giocando al no limit cash game €2/€4 e rilanciamo a €12 avendo AK. Veniamo chiamati, il flop è J53 e puntiamo €16. I 16 euro rappresentano la continuation bet.
Ci sono vari motivi per condurre questo tipo di strategia: rubare il piatto, avendo mancato il flop, aumentare il piatto perché abbiamo floppato una buona mano o prendere informazioni quando non sappiamo a che punto stiamo della mano. In generale comunque, con la parola cbet ci si riferisce al primo caso, cioè ad una puntata che ha lo scopo di vincere subito il piatto, quando si manca il flop con una mano del tipo AK.

Perché è efficace?

Perché risulta naturale presumere che chi rilancia preflop abbia una mano forte e quando costui punta di nuovo al flop, non fa altro che confermare tale forza.
Secondo la teoria della probabilità circa un terzo delle volte si lega qualcosa al flop (in gergo di dice il flop viene hittato) realizzando, ad esempio, una coppia. Questo implica che nella restante parte dei casi, cioè circa il 66% delle volte, il nostro avversario non avrà hittato nulla al flop e quindi si prevede, salvo call illegittimi, che folderà di fronte ad una cbet. Per questo motivo l’accoppiata raise preflop + cbet è un’arma micidiale contro qualsiasi avversario. In realtà, quando si è in posizione bisognerebbe cercare un motivo per non bettare al flop, piuttosto che cercarne uno per puntare, anche perché se siamo l’original raiser rappresentiamo una mano forte e continuiamo l’aggressione manifestando una certa coerenza con l’azione precedente di apertura.
Ci sono 5 fattori da considerare prima di prendere questa decisione così importante. Analizziamoli uno ad uno.

Lo stack

Pensare, ad esempio, di fare una cbet quando abbiamo 10 big blind è una stupidata: abbiamo messo 2 bb per rilanciare pre flop e ne dovremo mettere altri due per la continuation bet. Se il nostro avversario va all in o ci fa un raise e non abbiamo hittato il flop, dovremo foldare, sprecando delle fiches preziose.

Le caratteristiche dell’avversario

Se abbiamo di fronte una calling station non ha senso andare in cbet con mani che hanno poca possibilità di vincere il piatto, in quanto saremo chiamati spesso e per indurlo al fold dovremo bettare su tutte le street, il che comporta un rischio enorme che sarebbe meglio non correre. Se invece stiamo giocando contro un avversario tight conviene andare molto spesso in continuation bet perché questo tipo di giocatore folderà tutte le mani marginali, in quanto non vorrà trovarsi in situazioni complicate. Un opponente tight è quindi la tipologia di giocatore contro il quale bisogna usare il più possibile la cbet.

Le fasi della partita

Supponiamo di trovarci con dei bui alti, ora decidere o no se fare la continuation bet farà la differenza. Se abbiamo di fronte un bravo giocatore, costui saprà molto bene quando andare all in per farci foldare, se invece abbiamo un tipo tight o scarso che folda spesso potremo rubare grossi piatti dato che i bui sono alti.

Stato psicologico dell’avversario

Se abbiamo appena vinto un piatto in modo fortunato perché, ad esempio, abbiamo chiuso un punto inaspettato al river, contro una mano avversaria inizialmente più forte della nostra, allora è molto probabile che il nostro duellante sia in tilt. Questo comporterà sicuramente dei forti rilanci da parte sua, ragion per cui, se non siamo certi di chiamare un all in, non conviene assolutamente continuare la puntata al flop.

La texture del board

Con questo termine si intende il modo in cui si presentano le tre carte scoperte sul board, quali pericoli e quali possibilità nasconde il board e le possibili combinazioni con il range del nostro avversario. Esistono vari tipi di board: wet, dry, rainbow (tutte le carte di colori differenti), monotone (tutte le carte di un solo colore) alto, basso, … Supponiamo di trovarci contro una persona che folda circa il 50 o 60% delle volte sulla cbet. Quindi, un giocatore abbastanza sensato, che non si è dimostrato né particolarmente tight né loose. Immaginiamo di essere gli original raiser e di trovarci nel caso di un board dry e rainbow composto da una coppia ed un Asso, proprio come nella figura accanto. Ora avremo due casi: abbiamo mancato il flop oppure abbiamo floppato qualcosa. Nel primo caso non abbiamo legato nulla, ma floppare qualcosa su un board del genere è quasi impossibile e la stessa identica situazione sarà capitata al nostro opponente: molto probabilmente anche lui non avrà nulla. Quindi, di fronte ad un suo check dovremo andare in continuation-bet perché le probabilità che lui abbia un asso sono ridotte (e quelle che abbia un dieci ancora di meno) inoltre l’asso è una carta scary (cioè che incute timore all’avversario) dato che abbiamo rilanciato e che quindi gioca a nostro favore. In generale, sui board dry, quando non abbiamo valore, è giusto continuation-bettare. Nel secondo caso invece, in cui abbiamo valore, supponiamo ad esempio che la nostra mano iniziale sia AK, di conseguenza abbiamo top pair con top kicker. In questo caso bettare è l’unico modo per prendere valore e non è sicuramente un’azione sbagliata, però bisogna considerare che una cbet su questo tipo di board manda via tante mani avversarie e prendiamo valore solo nel caso in cui l’oppo abbia un asso. Di conseguenza, conviene checkare (a meno che il nostro avversario non sia loose) per due buone ragioni: sperare di prendere valore nelle street successive e perché abbiamo una mano che risulterà forte anche dopo il flop. Naturalmente, questa non dovrà essere una regola fissa: qualche volta quando abbiamo valore su un flop dry conviene anche c-bettare per non dare riferimenti a chi gioca contro di noi. Se desiderate osservare un esempio con i flop wet potete seguire il link al video in alto a sinistra.
Concludendo possiamo dire che i board migliori sui quali continuation-bettare sono quelli dry & rainbow, in quanto meno sono coordinati e meno possibilità avrà il nostro avversario di floppare qualcosa. I board ideali sono quelli con tutte le carte di colori differenti e con una carta alta e due basse. Analogamente i peggiori sono quelli wet che offrono possibilità di colore e/o scala, per il motivo opposto, cioè l’oppo avrà molte probabilità di legare al flop o di seguirci per chiudere un punto. Se invece siamo noi ad avere un draw al flop, ma senza avere un punto fatto, allora conviene la cbet perché la nostra equity addizionata alla fold equity tramuterà una situazione da -ev in +ev.

Video didattico

Cliccando sulla foto accanto, dove è raffigurato il nostro coach Jabba The Nut, potete visualizzare un video su youtube, dove il nostro insegnante vi spiegherà in dettaglio quando è conveniente effettuare la continuation bet in una situazione di heads up.

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