Qual è la Giocata Minima nelle Scommesse Sportive?

Il 28 Ottobre 2022 è un giorno fatidico che tutti gli appassionati scommettitori non dimenticheranno. Infatti, a partire da questa data, è entrato in vigore il nuovo regolamento che disciplina le scommesse sportive, volto a rinnovare il settore del betting e ad avvicinarlo ai gusti dei giocatori contemporanei.

Sono 22 in totale gli articoli che compongono il tanto atteso provvedimento, disponibile integralmente in Gazzetta Ufficiale: tra le principali modifiche che le nuove direttive hanno apportato alla normativa attuale spicca quella legata all’importo minimo delle scommesse, che ridefinisce la puntata minima di ogni giocata, a cui si aggiungono quelle relative ai termini di vincita massima e alla gestione degli errori di quota da parte dei bookmaker.

Attraverso questo approfondimento dedicato vi spiegheremo tutte le novità normative da conoscere assolutamente per giocare in piena consapevolezza.

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Scommesse Singole

Come accennato, la più grande novità introdotta dalle recenti norme in materia di scommesse riguarda la giocata minima delle scommesse sportive. A partire dal 28 ottobre 2022 è finalmente possibile giocare schedine da 1 euro, il limite precedente era fissato a €2, nelle singole scommesse sportive a quota fissa.

Il provvedimento appena entrato in vigore è molto chiaro: “La giocata minima per le scommesse a quota fissa passa da 1 euro a 5 centesimi, mentre la singola giocata minima scende da €2 a €1”.

Giocare schedine da 1 euro rappresenta una novità assoluta per il mondo del betting nazionale, considerato che, sin dall’introduzione delle scommesse AAMS sul mercato italiano, l’importo minino della singola giocata è sempre stato fissato a €2. Questa possibilità rende il mondo delle scommesse ancora più aperto, accessibile e popolare e consente agli scommettitori – senza incrementare il budget a disposizione – di diversificare maggiormente le giocate, aumentando così la possibilità di passare in cassa e vincere.

Proprio il tema vincite è positivamente investito da un’altra direttiva del nuovo regolamento, che regala un’ulteriore ottima notizia per gli scommettitori: dal 28 ottobre 2022, infatti, il tetto di vincita massima con una singola scommessa, è stato aumentato di ben 5 volte, passando – per la gioia dei giocatori – da 10 mila euro a 50 mila euro.

Sistemi e Multiple

La scommessa sistemistica è quell’insieme di scommesse a quota fissa che vengono generate combinando tra loro più esiti e vengono poi convalidate contemporaneamente in un’unica schedina. In questo caso la giocata minima è rimasta la stessa e cioè 2 euro.

Così come per le scommesse singole, anche per le multiple, il nuovo Decreto introduce un nuovo importo minimo scommesse che, rispetto al precedente limite di €2, ora si riduce del 50% dando la possibilità di giocare le multiple con schedine da 1 euro.

Cashout

Un’altra importante novità introdotta dal nuovo Decreto sulle scommesse sportive riguarda il cashout, ovvero la possibilità di decidere di incassare una scommessa multipla ancora non completamente conclusa.

Un’opzione che lo scommettitore può esercitare prima del fischio d’inizio dell’ultimo evento giocato: in pratica, se il giocatore ha indovinato tutti i risultati presenti all’interno di una multipla e per passare in cassa gli manca soltanto un match, potrà chiedere al bookmaker di pagare “in anticipo” la schedina, evitando il rischio di perdere tutto con l’incognita dell’ultimo incontro.

Ovviamente, il bookie liquiderà parzialmente la giocata, rinegoziando l’importo da riconoscere al giocatore sulla base delle partite centrate e non considerando più la quota del match mancante: tuttavia, in un attimo, lo scommettitore – grazie al cashout – può trasformare una vincita potenziale in un incasso certo, rinunciando ad una piccola parte del guadagno complessivo, ma annullando così i rischi.

Questa opzione – tanto attesa in Italia, dopo molte promesse a riguardo – può essere sia richiesta direttamente dal giocatore che proposta dal bookmaker: in questo secondo caso, ovviamente, lo scommettitore può decidere di accettare o rifiutare tale opportunità. 

Handicap Asiatico

Tra le modifiche regolamentari alle scommesse sportive introdotte dal nuovo Decreto attivo dallo scorso 28 ottobre 2022 c’è anche l’introduzione dell’Handicap Asiatico, un’altra novità che consente agli scommettitori di avere margini di giocabilità maggiori. Cosa intendiamo? A differenza del classico handicap che prevede “solo” una scommessa vincente (in caso di risultato azzeccato) o una perdente, l’handicap asiatico apre le porte al rimborso della giocata in caso di scommessa parzialmente favorevole.

Facciamo un esempio pratico sul calcio: con il tradizionale handicap (-1) attribuito alla squadra di casa: con l’handicap classico si passerebbe in cassa solo con una vittoria con almeno 2 goal di scarto da parte della formazione favorita, su cui abbiamo puntato. I risultati di 1-0, 2-1, 3-2 e tutte le possibili vittorie con 1 solo goal di scarto risulterebbero perdenti. Non con l’handicap asiatico, che con un risultato parzialmente positivo (nell’esempio appena citato, la vittoria della squadra di casa con 1 gol di scarto) consentirebbe di ottenere il cosiddetto void, ovvero la scommessa pareggiata, con il conseguente rimborso dell’importo giocato.

Quote sbagliate

Dopo le numerose variazioni regolamentari a favore degli scommettitori – tra tutte la modifica dell’importo minimo scommesse – c’è anche qualche nota dolente introdotta dal nuovo Decreto. Stiamo parlando della modalità di gestione delle quote sbagliate: il regolamento attivo dal 28 ottobre 2022 dà la possibilità al bookmaker di riconoscere e di correggere eventuali errori materiali delle quote.

In altre parole, un bookie che sbaglia una quota e continua ad accettare le scommesse su quell’evento può, una volta accortosi dell’errore, richiedere all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli il riconoscimento della quota errata e il ricalcolo della stessa in base alle medie del mercato, con la conseguente rideterminazione delle vincite.

La nuova norma non è stata per niente digerita dagli scommettitori: se fino a ieri, i bookmaker erano obbligati a pagare le schedine vincenti anche in caso di quota completamente errata, ora si aprono scenari alquanto ambigui, che mettono gli operatori autorizzati in una posizione di tutela fin troppo elevata.

La nuova norma, infatti, lascia aperte le porte ad interpretazioni a maglie larghe che potrebbero generare un abuso da parte del bookmaker nella richiesta di ricalcolo delle quote. L’errore di quota viene infatti spiegato come “l’errore materiale di indicazione della quota nel programma di accettazione predisposto dal concessionario, obiettivamente rilevabile dal giocatore e riconoscibile, come errore sulla base del confronto tra la quota offerta e il relativo valore medio di mercato”.

Facendo un esempio pratico, le tanto desiderate value bet (come può accadere con una quota over 1.5 a 1.40/1.45 in tabella) – sempre più alte rispetto alla media di mercato – potrebbero, in estrema ratio, venire sempre rivalutate alla media del mercato, riducendo così la possibile vincita dello scommettitore.

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